L'importanza di essere un Camelide
Cosa c'è di così speciale negli anticorpi dei Camelidi, e in particolare degli Alpaca, e come sono stati scoperti? Non sono tipici animali da laboratorio, quindi queste domande sorgono spontameamente ...
Come spesso accade con importanti scoperte, la fortuna ha aiutato gli scienziati della Free University of Brussels alla fine degli anni '80. Durante un corso pratico, un paio di studenti di biologia dovevano estrarre gli anticorpi dal siero del sangue umano. Non erano eccessivamente eccitati, da una parte perché erano preoccupati che i campioni potessero essere contaminati dall'HIV, d'altra parte perché questo tipo di esperimento era già stato fatto numerose volte prima e il risultato era ben documentato nei loro libri di testo. I loro tutors si offrirono allora di sacrificare alcuni topi, ma la scelta non venne accolta con entusiasmo. Alla fine nel congelatore del laboratorio trovarono alcuni litri di siero di dromedario congelato: questo esemplare esotico incuriosì gli studenti a sufficienza per iniziare a lavorare sulla separazione degli anticorpi.
Oltre alla consueta distribuzione di immunoglobine, gli studenti scoprirono un gruppo di anticorpi più piccoli che non corrispondevano a nulla di noto e due ricercatori, Raymond Hamers e Cecile Casterman, decisero di approfondire la questione. Non credevano che questa specie fosse solo una variante degradata degli "veri" anticorpi, ma iniziarono a caratterizzarli in modo più dettagliato. Alla fine, divenne chiaro che avevano scoperto una nuova classe di anticorpi che erano privi di catene leggere e avevano un singolo dominio che riconosceva l'antigene. Questi anticorpi furono successivamente trovati in molte specie di camelidi, compresi lama e alpaca.
Questo tipo di anticorpi, strutturalmente più piccoli rispetto a quelli delle altre specie animali e presenti esclusivamente nei camelidi (cammello, lama, alpaca,….) vengono chiamati “heavy chain antibodies”.
L’eccellente capacità di binding e il ridotto ingombro sterico della regione variabile (chiamata nanobody) di tali anticorpi ha reso possibile lo sviluppo di reagenti per laboratori di ricerca ad elevata prestazione.
Nel catalogo Prodotti Gianni trovate Jackson ImmunoResearch con una vasta gamma di anticopri secondari in Alpaca.